Commento di sant’Ambrogio a Lc 7, 11-16
La divina misericordia si è lasciata persuadere velocemente dai gemiti di quella madre. Lei è vedova; le sofferenze o la morte del suo unico figlio l’hanno spezzata… Mi sembra che quella vedova, circondata dalla folla del popolo sia più di una semplice donna che meriti con le sue lacrime la risurrezione di un figlio, giovane e unico. Lei è proprio l’immagine della santa Chiesa che, con le sue lacrime, ottiene di richiamare in vita, in mezzo al corteo funebre e fin quasi dentro al sepolcro, il giovane popolo del mondo…
Infatti all’udire la parola di Dio, i morti risorgono, ritrovano la voce e la madre ritrova suo figlio. Egli è richiamato dalla tomba, è strappato dal sepolcro. Qual’è, per voi, questa tomba, se non la vostra cattiva condotta? Il vostro sepolcro è la mancanza di fede… Da quel sepolcro, Cristo vi libera. Uscirete dal sepolcro se ascolterete la parola di Dio. E se il vostro peccato è troppo grave perché possano lavarlo le lacrime della vostra penitenza, intervengano per voi i pianti della vostra madre Chiesa…
Lei intercede per ognuno dei suo figli, come altrettanti figli unici.
E’ infatti piena di compassione e prova un dolore spirituale tutto materno quando vede i suoi figli trascinati nella morte dal peccato.