4a Domenica dopo Pentecoste

27 giugno/10 luglio 2022, Domenica.

Domenica 4a dopo Pentecoste. Tono 3°. Digiuno degli apostoli.

Del ven. Sansone l’ospitaliere (c. 530). Della giusta Giovanna la mirofora (I). Ritrovamento delle reliquie del ven. Ambrogio di Optina (1998) (per l’ufficiatura vedi 19 ottobre). Del ven. Serapione Kožeezerskij (1611). Del ven. Severo presbitero (VI). Del ven. Georgio d’Iberia, atonita (1065) (Georg.). Del ven. Martino di Turov (dopo 1146). Sinassi dei venerabili padri delle Grotte di Pskov (festa mobile la 4a domenica dopo Pentecoste) 1 . Dei venn. martt. Neofita, Giona, Neofita, Giona e Partenio di Lipsi (celebrazione mobile la domenica dopo il 27 giugno/10 luglio)*. Ufficiatura di ringraziamento a Dio, glorificato nella Santa Trinità, per la grande vittoria data da Dio sul re svevo Carlo XII e la sua armata, successa a Poltava nell’anno 1703 dopo l’incarnazione del Signore, il giorno 27° del mese di giugno. Dello ieromart. Gregorio Nikol’skij, presbitero, degli ieromartt. Alessandro Sidorov e Vladimiro Sergeev, presbiteri (1918); dello ieromart. Pietro Ostroumov, presbitero (1939).

Apostolo: Romani 6:18-23

Fratelli, liberati dal peccato, siete stati fatti schiavi della giustizia. Parlo in termini umani a causa della debolezza della vostra carne. Come infatti avete portato le vostre membra a essere schiave di impurità e iniquità per l’iniquità, così ora offrite le vostre membra in servizio della giustizia per la santificazione. Quando eravate schiavi del peccato, eravate liberi in rapporto alla giustizia. Quale frutto avevate allora in quelle cose di cui ora arrossite? Il loro fine infatti è la morte. Ora invece, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, raccogliete il frutto che vi porta alla santificazione e il fine è la vita eterna. Il salario del peccato è la morte, mentre il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù nostro Signore.

Vangelo: Matteo 8:5-13

In quel tempo Gesù entrò in Cafarnao e gli venne incontro un centurione che lo supplicava dicendo: “Signore, il mio servo giace in casa paralitico e terribilmente tormentato”. Gesù gli risponde: “Io verrò e lo guarirò”. Ma il centurione rispose dicendo: “Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto; ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Perché anch’io sono uomo sotto autorità, ma sotto di me ho soldati e dico a questo: Va’, ed egli va; e all’altro: Vieni, ed egli viene; e al mio servo: Fa’ questo, ed egli lo fa”. All’udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a chi lo seguiva: “In verità vi dico che da nessuno in Israele ho trovato una tale fede. E vi dico che verranno molti da Oriente e da Occidente e si porranno a tavola con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori nella tenebra esterna, ove sarà pianto e digrignar di denti”. E Gesù disse al centurione: “Va’, e per te avvenga come hai creduto”. A quell’ora il giovane guarì.

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Pubblicato da Adriano Frinchi

Ho una biografia bellissima però questo spazio è troppo piccolo.

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