5 settembre/18 settembre 2022, Domenica.
Domenica 14a dopo Pentecoste. Non c’è digiuno. Tono 5°.
Del profeta Zaccaria e della giusta Elisabetta, i genitori di Giovanni il Precursore (I). Del ven. mart. Atanasio di Brest, igùmeno (1648). Trasferimento delle reliquie del principe retto-credente Pietro, nel monachesimo Davide, e della principessa retto-credente Febronia, nel monachesimo Eufrosinia, taumaturgi di Murom (1992) (celebrazione mobile la domenica prima del 6/19 settembre; per l’ufficiatura vedi 25 giugno) 1 . Uccisione del principe retto-credente Gleb, nel santo battesimo Davide (1015). Dei martiri Tifialo e sua sorella Tibea (Vivea) (98-138). Del mart. Sarbelo. Della mart. Raisa (Iriada), vergine (c. 308). Dei martt. Giuventino e Massimo guerrieri (361-363). Dei martt. Urbano, Teodoro e Medimno e con essi 77 chierici, che patirono a
Nicomedia (370). Del mart. Abdio (Abido) in Persia (V). Sinassi dei neomartiri e confessori del Kazakhstan (celebrazione mobile la 1a domenica dopo il 3/16 settembre). Del mart. Eutimio Kochev (1937). Ritrovamento delle reliquie del conf. Alessandro (Urodov), archimandrita (2001). Dell’icona Oršanskaja della Madre di Dio (1631).
Prochimeno, tono 5° [salmo 11]: Tu, Signore, ci custodirai e ci preserverai* da questa generazione
e nei secoli.
Versetto: Salvami, Signore, perché non resta un santo.
Altro prochimeno, tono 7° [salmo 63]: Il giusto si rallegra nel Signore* e spera in lui.
Apostolo: 2 Cor § 170 = 1:21-2:4 e del profeta: Ebr., § 314 = 6:13-20
Lettura della seconda epistola di Paolo ai Corinti (1, 21 – 2, 4)
Fratelli, Dio stesso ci conferma, insieme a voi, in Cristo e ci ha crismati e sigillati e ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori. Io però chiamo Dio a testimonio sulla mia vita, che solo per risparmiarvi rimproveri non sono venuto più a Corinto. Noi non comandiamo sulla vostra fede, ma siamo i collaboratori della vostra gioia; ché, quanto alla fede, voi state saldi. Ritenni opportuno non venire di nuovo tra voi nell’afflizione. Perché se io vi affliggo, chi potrà rallegrarmi, tolto colui che da me viene afflitto? E vi ho scritto proprio in quei termini per non dover poi essere rattristato, alla mia venuta, da quelli che dovrebbero rendermi lieto, persuaso, riguardo a tutti voi, che la mia gioia è la vostra. Vi ho scritto invero in grande afflizione e col cuore angosciato, tra molte lacrime, non perché vi rattristiate, ma perché conosciate il grande amore che nutro per voi.
Alleluia, tono 5° [salmo 88]: Signore, canterò la tua misericordia nei secoli, da generazione in
generazione annuncerò la tua verità con la mia bocca.
Versetto: Poiché hai detto: la misericordia sarà stabilita nei secoli, nei cieli sarà preparata la tua verità.
Versetto [salmo 96]: La luce ha brillato per il giusto, e per i retti di cuore l’allegria.
Vangelo: Mt § 89 = 22:1-14 e del profeta: Mt § 96 = 23:29-39.
Evangelo secondo Matteo (22, 2-14)
Disse il Signore questa parabola: “Il regno dei cieli è come un uomo, un re, che fece un banchetto nuziale per suo figlio e inviò i suoi servi a chiamare gli invitati al banchetto delle nozze, ma non volevano venire. Inviò di nuovo altri servi, dicendo: Dite agli invitati: ecco che ho preparato il mio pranzo, sono stati macellati i miei buoi e sono stati uccisi gli animali ingrassati; tutto è pronto. Venite al pranzo di nozze! Essi invece, incuranti, andarono uno nella propria campagna, un altro per gli affari suoi, e gli altri presero i suoi servi, li maltrattarono e li uccisero. Allora il re si adirò e inviate le sue truppe, uccise quegli omicidi e incendiò la loro città. Poi dice ai suoi servi: Il banchetto di nozze è pronto ma gli invitati non erano degni; andate dunque agli incroci delle strade e quanti trovate, chiamate al banchetto di nozze. I suoi servi uscirono per le strade e radunarono tutti coloro che trovarono, cattivi e buoni, e fu piena di commensali la sala delle nozze. Essendo entrato allora il re per vedere i commensali, vide un uomo non vestito con l’abito da nozze e gli dice: Amico, come sei entrato qui senza avere l’abito da nozze? Ma egli tacque. Allora il re disse ai servi: Legatelo piedi e mani e gettatelo nella tenebra di fuori; là sarà pianto e stridore di denti. Molti infatti sono chiamati e pochi eletti”.