16a Domenica dopo Pentecoste

19 settembre 2022   /   2 оttobre 2022

Domenica 16a dopo Pentecoste, dopo l’Esaltazione. Non c’è digiuno. Tono 7°.

Dei martt.Trofimo, Sabbazio e Dorimedonte (276). Del ven. Alessio Zosimovskij (Solov’ëv) (1928) 1 ; dei principi retto-credenti Teodoro di Smolensk (1299) e i suoi figli Davide (1321) e Costantino, taumaturghi di Jaroslavl’. Del ven. mart. Zosima eremita (IV). Del grande principe retto-credente Igor (nel santo Battesimo Giorgio) di Černigov e di Kiev (1147). Dello ieromart. Costantino (Golub’ëv) presbitero di Bogorodsk 2 , e con lui due martiri (1918); dello ieromart. Nilo Smirnov, presbitero e della ven. mart. Maria Mamontovaja-Šašinaja, novizia (1938) 3 ; dello ieromart. Nicandro Grivskij, presbitero (1940).

Prochimeno, tono 7° [salmo 28]: Il Signore darà forza al suo popolo;* il Signore benedirà il suo popolo con la pace.
Versetto: Portate al Signore, o figli di Dio, portate figli di ariete al Signore.
Altro prochimeno, tono 6°: Esaltate il Signore Dio nostro,* e prosternatevi allo sgabello dei suoi piedi, poiché è santo.

Apostolo: di Domenica dopo l’Esaltazione – Gal. § 203 = 2:16-20 e della serie – 2 Cor § 181 = 6:1-10.

Lettura dell’epistola di Paolo ai Gàlati (2, 16-20)
Fratelli, sapendo che l’uomo non è giustificato per le opere della Legge ma solo in forza della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Gesù Cristo, per essere giustificati per la fede in Cristo e non per le opere della Legge, poiché per le opere della Legge non sarà giustificato nessun mortale. Se poi, cercando di essere giustificati in Cristo, siamo trovati peccatori anche noi, Cristo sarebbe ministro del peccato? No! Se infatti io costruisco di nuovo ciò che distrussi, mi dimostro trasgressore. Io, infatti, attraverso la legge morii alla Legge, onde vivere per Dio. Sono stato crocifisso insieme a Cristo; vivo, però non più io, ma vive in me Cristo. La vita che ora io vivo nella carne, la vivo nella fede, quella nel Figlio di Dio che mi ha amato e ha dato se stesso per me.

Alleluia, tono 1° [salmo 73]: Ricòrdati del tuo gregge che hai acquistato dall’inizio.
Versetto: Dio infatti è il nostro re prima dei secoli, ha operato la salvezza in mezzo alla terra.
Versetto [salmo 91]: È buono celebrare il Signore e cantare al tuo nome, o Altissimo.

Vangelo: di Domenica dopo l’Esaltazione – Mc § 37 = 8:34-9:1 e della serie – Mt § 105 = 25:14-30.

secondo Marco (8, 34 – 9, 1)
Il Signore ha detto: “Se qualcuno vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà. Infatti, che giova all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi la sua vita patisce danno? Che potrebbe mai dare un uomo in cambio della propria vita? Chi si vergognerà di me e delle mie parole in questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi”. E diceva loro: “In verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non assaggeranno la morte finché non vedranno il regno di Dio venire con potenza”.

secondo Matteo (25,14-30)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: 
«Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. 
Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. 
Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. 
Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: “Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”. 
Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: “Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”. 
Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo”. 
Il padrone gli rispose: “Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”».

Pubblicato da Adriano Frinchi

Ho una biografia bellissima però questo spazio è troppo piccolo.

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